Cinque giorni per entrare nel vivo dell’Andalusia, un tour imperdibile che saprà regalarti grandi emozioni, grandi viste e una ricca varietà di colori e sapori locali
L’Andalusia, terra di luce, di Flamenco e di cultura caliente, brucia sotto il sole della Spagna Meridionale, tra città meravigliose e villaggi sognanti, il mare che scintilla sulla Costa del Sol e le montagne che si innalzano maestose nella Sierra Nevada.
In 5 giorni in Andalusia scoprirai 4 città, la cui bellezza divampa, e altri piccoli gioielli che ci piace farti conoscere.
Crea nuovi ricordi, fai esperienze mozzafiato, ascolta i suoni della terra gitana e assaggia i suoi prodotti. Ti aspetta un’avventura incredibile… ma ora scopri qualcosa di più sui tesori nascosti dell’Andalusia!
Introduzione all’Andalusia
L’Andalusia è come un bellissimo mosaico composto di tante tessere diverse: è stata “preda” di Romani, Visigoti, Mori, è un po’ cristiana, un po’ islamica, ha colori e musiche che ricordano un’altra epoca. È evocativa, sì, ma anche moderna, con una punta di leggerezza che la rende affascinante e ambita come meta di viaggio.
Le sue architetture moresche, le sue Ferias, le feste andaluse come la Feria de Abril e la Feria de Malaga, le sue Tapas e il pesce fritto, i suoi paesaggi romantici, i suoi musei e i suoi artisti eclettici, tutto ha un forte influsso benefico sullo spirito di chi la visita.
Non ti resta che vedere con i tuoi occhi l’Andalusia e le gemme nascoste della Spagna del sud.
Esplorazione dell’architettura moresca di Granada
Nasce dentro una merlettatura montuosa, Granada, nella magnifica cornice del Parco Nazionale della Sierra Nevada che offre scorci imperdibili.
Un quadro a cielo aperto in cui ritrovare fortissima l’influenza moresca che ingentilisce le architetture e le plasma a suo modo.
I palazzi vengono reinterpretati con archi a ferro di cavallo, con cupole e archi ogivali, ruotano intorno a dei cortili interni che sono rivestiti di azulejos, la tipica piastrella della Penisola Iberica.
Quel che sorprende è la tessitura degli archi, sembrano come ricamati all’uncinetto.
Tre cose da fare a Granada
A Granada ci sono due colline in particolare: la prima è dove nasce l’Albayzín, il tipico quartiere moresco Patrimonio dell’Umanità; la seconda è dove svetta la Cattedrale, simbolo del cristianesimo.
Tra i due scorre il fiume Darro ma non sembra dividere realmente questi due luoghi iconici.
- L’Albayzín oltre a custodire in sé la cultura gitana, è anche un punto di osservazione per amanti del paesaggio, fotografi, poeti, pittori che ne vogliono trarre ispirazione. La città da qui è eterna e soprattutto è il posto migliore da cui osservare l’Alhambra nella sua complessità.
Nell’intricato gioco di stradine e case bianche, all’Albayzin si trovano molte botteghe artigianali che vendono manufatti di ceramica, gioielli e tessuti. - La Cattedrale di Granada sorge su una precedente Moschea, ovviamente, un elemento che segna proprio il momento clou per la Spagna intera, quello de La Reconquista.
Di fianco sorge la Capilla Real dove riposano nella pace eterna i Re Cattolici. - I Tapas Bar! Infilati in un locale e lascia che ti servano Tapas squisite per tutti i gusti e palati.
Abbinale con il pesce fritto e anche con il tipico piatto “alpujarreño“, una specialità a base di formaggio, con patate, uova e salsiccia. Sono i prodotti tipici de La Alpujarra, una regione che si estende da Granada ad Almeria, un luogo di interesse storico da dove ci arrivano le famose jarapas, delle stuoie variopinte di particolare fattura.
Alhambra vista dall’Albayzin al tramonto
Scoprire l’Alhambra e i giardini del Generalife
L’Alhambra è l’Alhambra. Non vi è un complesso monumentale così potente e scenografico da altre parti.
Questo Palazzo-Fortezza, rappresentativo dell’architettura ispano-moresca -e per questo dichiarato Patrimonio Unesco-, al suo esterno ma soprattutto nei suoi interni è un gioiello della Spagna del Sud.
Uno di quei luoghi che non si dimenticano: con i suoi cortili ricamati, le fontane d’acqua, le stanze e i giardini, gli edifici tutti diversi che lo compongono ma che mantengono una perfetta eterogeneità, la sua gentilezza artistica, l’Alhambra è un’immagine sacra di Granada.
Forse, tra i punti di interesse maggiore ci sono i Giardini del Generalife, un’oasi di pace -un tempo- per il sultano e la sua corte. Rappresentavano, infatti, il paradiso in terra, così come vuole la cultura musulmana. Quindi l’acqua del canale di irrigazione arriva direttamente dalle vette della Sierra Nevada e intorno ci sono ornamentali, fiori, ma anche piccoli orti. Ci sono getti d’acqua che incantano, patii che accolgono, come il Patio de los Cipreses, il Patio de la Sutana, e il più bello, il Patio de la Acequia.
Cosa visitare all’interno de L’Alhambra
Oltre ai Giardini del Generalife, e ovviamente al Palazzo del Generalife, che à stata la residenza di campagna dei sultani, si possono ammirare tra stucchi, azulejos e fontane, altri capolavori architettonici:
- La Puerta de la Justicia
- L’Alcazaba
- Il Palazzo di Carlo V
- Il Palazzo dei Nasridi
- El Partel
L’acqua della Sierra Nevada nei Giardini del Generalife
Visita al villaggio bianco di Ronda
Il villaggio bianco di Ronda, la cui immagine iconica ormai è quella che immortala il Ponte Nuovo, costruito nella forra che separa la parte vecchia dalla parte nuova, è un posto dalle vedute spettacolari e dalle gemme preziose nascoste.
Primo tra tutti proprio questo ponte, che tanto nascosto non è ma provoca emozione, sia se ci si affaccia, che se lo si guarda dal basso.
I suoi pilastri trionfano tra le rocce e il vuoto, nella cosiddetta Gola del Tajo, dove passa il fiume Guadalevin.
Ma la vera sorpresa la provoca l’Arena di Ronda, tra le più antiche della Spagna, un edificio circolare magnifico, in pietra, con una capienza fino a 6 mila spettatori. Se invece vuoi liberarti dai pensieri ci sono due passeggiate molto belle, una è il Paseo di Ernest Hemingway e l’altra il Paseo di Orson Welles. Entrambi questi artisti vi hanno soggiornato e ne hanno decantato la bellezza, così gli sono state dedicate due strade panoramiche.
Altre due perle di Ronda sono:
- l’Alameda del Tajo, il cuore verde della città, anzi, l’unico visto che nessuna casa ha giardino, un luogo fresco all’ombra dei cedri himalayani e dei pini d’acacia;
- e l’Hammam di Ronda, i bagni arabi costruiti sull’impronta romana, un esempio tra i meglio conservati in Spagna.
A Ronda non bisogna mancare un appuntamento culinario con il “rabò de toro“, una zuppa fatta con la coda del toro, accompagnata con il pane bao, la sardina affumicata, le frittelle di merluzzo, e il salame detto Salchichón.
Piazza dei Tori di Ronda
Esplorazione della città costiera di Malaga
Malaga è la Costa del Sol ma è anche Picasso. Malaga è la Cattedrale ma è anche l’Alcazaba.
Malaga è una città che sorprende, che ti travolge. La vita effervescente lungomare fa da contraltare ai luoghi deputati alla cultura.
La storia si dipana, allora, dai monumenti antichi come il Castello di Gibralfaro fino al moderno quartiere di Soho, dove la street art e il Museo Maus aggiungono colore ed esperenzialità.
Ma ti sorprende di più arrivando fino ai Dolmen di Antequera, un bene culturale diventato sito Unesco per la straordinaria architettura megalitica funeraria.
Qui puoi visitare il Dolmen di Menga, il Dolmen di Viera, il Tholos di El Romeral e poi i due monumenti naturali “Peña de los Enamorados” e “Torcal di Antequera”.
Quattro particolarità di Malaga
Malaga sa accogliere e ovviamente il suo fiore all’occhiello resta il Museo Pablo Picasso, per ovvie ragioni. L’artista vi nacque e qui si conserva quello spirito originale che altrove è diventato fama.
Ma non si può non visitare la Cattedrale de la Encarnacion di Malaga, che ospita un museo con una collezione di arte sacra e oggetti ecclesiastici davvero unica. La Cattedrale è chiamata anche La Manquita, per via della disparità di altezza tra le due torri, di cui una è rimasta incompleta.
La terza particolarità è un’area molto più moderna nota con il nome Centro Pompidou, che richiama al più noto quartiere parigino e, in effetti, ne è una “bretella”. Qui sono collezionate opere di Picasso, ovviamente, ma anche di Frida Khalo, Miró, Giacometti e Magritte.
Per ultimo, Malaga ci consegna la “fritura malagueña“, un misto di pesce fritto che estasia, e le sardine grigliate, spettacolari!
Centro Pompidou – Il Cubo
Goditi le spiagge e la cucina di Nerja
Nerja non è lontana da Malaga e anche qui sono le spiagge a conquistarsi l’attenzione, anche se essendo stata soprannominata “Balcone d’Europa” per l’incredibile terrazza sul mare, anche i suoi panorami hanno qualcosa da dire.
Nerja nasconde però qualcosa di ancora più potente nel sottosuolo, un Monumento storico artistico di grande rilievo, un sito considerato valente dal punto di vista geologico, biologico ed archeologico: si tratta di Las Cuevas.
Sono grotte la cui bellezza sta nel grande gioco di stalattiti e stalagmiti, ma la cui peculiarità sta nei dipinti rupestri. Un mix incredibile che trascende la realtà.
Per respirare tutta la fragranza marina di Nerja puoi immergerti nella sua cucina locale, tra spadellate di paella, fritture di pesce e piatti di pesce tipici che raccontano il mare meglio di qualsiasi altra cosa.
Il Balcone d’Europa
I tesori nascosti di Andalusia – attrazioni meno conosciute da visitare
Ci sono un’infinità di piccoli borghi sparsi in Andalusia e in questi cinque giorni di grandi emozioni è possibile inserire anche qualcosa di diverso. Un po’ fuori dalle solite rotte.
Jaén e il volto di Gesù
Per esempio la città di Jaén che, oltre al Castello di Santa Catalina -da dove si gode una vista spettacolare- e al Museo Provinciale di Belle Arti -dove sono raccolte alcune sculture risalenti al 500 a.C-., ha diverse attrazioni.
Innanzitutto le olive: siamo in un territorio devoto all’olivicoltura e dunque anche a tavola sarà un’esperienza gratificante, sedersi e mangiare piatti della tradizione locale.
Prova il gazpacho cachorreño, l’olio ovviamente è l’ingrediente “segreto” ma a determinarne la prelibatezza sono anche il pane e la carne tritata, il famoso chorizo.
Se poi vuoi provare l’ebrezza delle olive al 100%, ordina l’ajilimoje, una salsa di olio, appunto, peperoncini, aceto di mele e patate. È spalmabile quindi buona degustazione!
Un elemento di Jaén che subito salta agli occhi è senza dubbio la Cattedrale dell’Assunzione, che si innalza predominante sulle case bianche, con indosso un’architettura rinascimentale.
La chicca di questo luogo sacro si trova nella Cappella Maggiore dove è custodito il famoso panno di lino con cui la Veronica pulì il volto di Gesù.
Paesaggio di ulivi dal castello-fortezza
Córdoba e il mix di culture e religioni
Un’altra meta affascinante, non esattamente insolita e nemmeno fuori dalle rotte, ma più riservata sicuramente, è la città di Córdoba.
Ricca di tesori architettonici moreschi e adagiata sul fiume Guadalquivir, Cordoba gode di una bellezza rurale suggestiva e romantica.
A partire dalla rinomata Mezquita, simbolo della cultura islamica e di quella cristiana, ci troviamo di fronte a un esempio di come la Reconquista spagnola abbia travolto, ma non cancellato, lo stile arabo. Oggi la Grande Moschea si chiama Cattedrale dell’Immacolata Concezione di Maria Santissima, è Patrimonio Unesco e in questo edificio è raccolta la storia di Cordoba.
Un occhio speciale al Patio de los Narajos, costruito con 850 colonne di marmo e granito; alla Torre Campanaria che preserva al suo interno l’assetto originario di Minareto; e al Mihrab, il muro che normalmente nelle moschee è orientato verso la Mecca: qui -forse-, per un errore in fase di progettazione, volge lo sguardo a Damasco.
Atri punti di interesse di Cordoba
Cordoba ha accolto la storia e le varie culture mantenendone l’essenza, quindi: se da un lato troviamo la magnificenza della Fortezza dei Re Cristiani, l’Alcazares, con i Bagni Arabi e i Giardini; dall’altro incontriamo tanto un quartiere ebraico, la Juderia di Cordoba, con l’unica sinagoga andalusa, quanto una Medina Azahara, Patrimonio Unesco e in passato residenza del Califfo.
Assolutamente da non perdere, ma sarà quasi impossibile girando per le vie di Cordoba, non infilare il naso nei suoi cortili andalusi riccamente fioriti e curati.
Per avvicinarti alla cultura di Cordoba niente di meglio dei piatti locali. Il più famoso è il Salmorejo Cordobés, una zuppa fredda di pomodoro, quasi una vellutata cremosa a cui vengono aggiunti due ingredienti speciali: il Jamón e l’uovo sodo.
Sala delle Preghiere nella Mezquita
La Huelva di Cristoforo Colombo
L’ultima città che ti consigliamo di visitare è Huelva, fortemente legata alle imprese e alla figura di Cristoforo Colombo che, infatti, troneggia -in bronzo- nella Plaza de las Monjas.
Da qui partono tutte le strade tra cui quella che porta al Santuario de Nuestra Señora de la Cinta, dove il grande navigatore si ritirò in preghiera prima della sua partenza per le Indie; e quella che porta al Monumento alla Fede della Scoperta, comunemente noto come “Monumento a Colombo”, in cui è rappresentato il monaco francescano che sostenne gli intenti di Colombo.
Le strade che partono dal centro di Huelva arrivano fino al Monastero de la Rabida, dove Cristoforo Colombo si recava per ricevere l’aiuto del monaco. E, proprio vicino a questo monastero si può raggiungere il Molo delle Caravelle, dove se ne stanno placidamente adagiate in mare tre riproduzioni delle famose imbarcazioni.
Se invece vuoi vedere proprio il molo da cui è partito bisogna spostarsi verso Palos, la località che ha messo sulle caravelle metà dell’equipaggio e ha donato la Nina e la Pinta ai fini della scoperta.
Architetture industriali e lo spirito inglese nelle case-giardino
Volendoci discostare da questa figura ingombrante, a Huelva ci sono un paio di attrazioni interessanti legate invece alla presenza delle miniere minerarie:
- la prima è del tutto moderna e originale, si tratta del Barrio Reina Victoria, un ex quartiere operaio che ospitava i minatori: oggi è una zona in perfetto stile sia coloniale che mudejar, un modello di città-giardino esportato dall’Inghilterra.
- Il secondo è il Muelle Rio Tinto, il pontile di ferro dichiarato Monumento Storico e Bene di Interesse Culturale per la sua ingegneria di fine XIX secolo. Si affaccia sul fiume Odiel e ti permette di godere della luce del tramonto. Venne costruito per portare il minerale estratto nelle miniere fino alla darsena, dove veniva caricato sulle navi attraccate.
Molo del Rio Tinto
E un luogo naturalistico per eccellenza:
- Il Parco Nazionale di Doñana, che arriva fino a Siviglia e Cadice, un ambiente naturale che ha acquisito il Diploma Europeo delle Aree Protette conferito a quelle zone che hanno un sistema di biodiversità unico in Europa.
Parco Nazionale di Doñana
Prodotti tipici nella zona di Huelva
La zona di Huelva vanta alcuni prodotti di qualità, le fragole “fresón” succose e grandi, di Lepe e Palos de la Frontera; il Jamón Serrano de Jabugo, il Jamón Iberico de Bellota DOP. “Bellota” significa ghianda, e sono ciò di cui si nutre il maiale, per questo il prosciutto ha un sapore inimitabile.
Poi la zona di Rociana del Condado è ricca di frutti rossi di vitigni autoctoni tra cui quello che produce il vino de Naranja DOP, un vino aromatizzato tipico.
Se poi andiamo sul mare non abbiamo che da sgranare gli occhi: dal gambero bianco alla tellina, i pesci sono un vero vivaio di bontà e profumi.
Consigli per viaggiare in Andalusia
Prima di partire per l’Andalusia, ecco alcuni consigli per rendere il tuo viaggio più piacevole:
- Prenota in anticipo gli hotels e i voli aerei per avere una maggiore scelta di prezzo e di destinazione
- Pianifica il tuo itinerario con attenzione, tieni presente le distanze tra le città e scrivi i monumenti e i luoghi di interesse che vuoi visitare
- Porta con te abbigliamento leggero e comodo, soprattutto durante i mesi estivi
- Non dimenticare di portare con te una fotocamera per catturare i momenti speciali del tuo viaggio.
Sistemazioni e opzioni di trasporto in Andalusia
In Andalusia ci sono molte opzioni di sistemazioni e di trasporto. Potresti scegliere di soggiornare in un hotel di lusso o in un appartamento vacanze, a seconda delle tue esigenze e del tuo budget.
Per quanto riguarda il trasporto, puoi noleggiare un’auto o utilizzare i mezzi pubblici, come il treno o l’autobus.
Conclusioni
L’ Andalusia in 5 giorni è un programma del tutto personalizzabile. Ogni regione ha molto da offrire in termini di bellezza, storia e cultura.
Con questo itinerario di cinque giorni puoi scoprire i tesori nascosti di Andalusia e vivere emozioni visive del tutto inaspettate. Per non parlare del palato, la cucina locale è un’avventura da un tavolo all’altro.
Immergiti nella nostra favolosa Andalusia e assapora lentamente le città di cui ti abbiamo parlato.
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